venerdì 10 gennaio 2014

IGNAZIO GIUNTI Il "Reuccio" di Vallelunga

IGNAZIO GIUNTI Il "Reuccio" di Vallelunga

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Le parole di IGNAZIO GIUNTI alla *Domenica Sportiva del 6 Settembre 1970, in riferimento all'incidente mortale di Jochen Rindt, avvenuto il giorno prima, durante le prove Ufficiali del Gran Premio d'Italia a Monza. *il video dell'intervista in basso.
“Le corse oggi sono abbastanza sicure perchè sono molto professionistiche. I circuiti si rendono sempre più sicuri. Ad esempio, a Monza il guard rail in quel punto li (quello dell’impatto della Lotus di Rindt) se fosse stato un po’ più robusto, facilmente Rindt ne usciva fuori senza neanche un graffio… In ogni modo, la parola “spericolato” su un pilota di Formula 1 è una parola un po’ eccessiva perchè appunto si corre al limite della perfezione e, a un certo momento, su quelle macchine lì chi è spericolato non arriverebbe a vincere quattro gran premi consecutivi e un quinto come ha fatto Jochen Rindt”.





L'INCIDENTE
Il 10 gennaio 1971, alla 1000 km di Buenos Aires, gara di apertura del Campionato Mondiale Sportprototipi, Ignazio fa coppia con Arturo Merzario. Con la Ferrari 312PB, al 38° giro, Giunti è saldamente in testa alla corsa, in scia al doppiato Mike Parkes (su Ferrari 512). Da qualche giro però, all'uscita dell'ultimo tornante, c'è Jean Pierre Beltoise, impegnato a spingere a mano la sua Matra, rimasta senza benzina, verso i box, nonostante il regolamento lo vieti. La presenza del doppiato Mike Parkes e una leggera curva a sinistra, impediscono a Giunti di vedere la Matra se non all'ultimo istante. L'impatto è inevitabile e devastante. La Ferrari 312PB continua la sua corsa per altri 100 metri circa mentre le fiamme la avvolgono. Ignazio Giunti, il "Reuccio" di Vallelunga, perde la vita due ore dopo a causa delle ferite riportate. Purtroppo, nella ressa creatasi subito dopo, un fotografo argentino precipita dalla terrazza sopra i box e perde la vita anch'esso.




















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